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Guida in stato di ebbrezza a Firenze: iter penale

Scelta dell’avvocato difensore e altre azioni da intraprendere per affrontare il procedimento penale

Una volta che vi è stata ritirata la patente non gettatevi nella disperazione più completa, tanto ormai non si torna indietro (a meno che per un qualche motivo o difetto di procedura non possiate fare ricorso: attenzione però che è molto difficile vincere un eventuale ricorso contro il ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza ed è possibile solamente in determinati casi, quindi siate estremamente sicuri!): inizialmente lo sconforto sarà grande, soprattutto se si pensa che con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l si dovrà affrontare un processo penale (un parolone per la maggior parte di noi), ma il consiglio è quello di rimboccarsi le maniche, affrontare la questione con determinazione e sicurezza e non perdere tempo inutilmente (prima si fa e prima si finisce)! Come ho già detto in altre sezioni di Patente Alcolica, a meno di casi particolari piuttosto gravi (incidenti mortali o con feriti, recidive etc..), tutto si risolve, ci vorrà solo tempo, pazienza e costanza.

La prima azione da intraprendere a livello penale è la scelta del proprio avvocato difensore: potete rivolgervi al vostro avvocato di fiducia oppure affidarvi al difensore d’ufficio indicato dalle Forze dell’Ordine sul verbale redatto durante il fermo. A proposito di difensore d’ufficio, ricordatevi che se questo non viene indicato dalle Forze dell’Ordine all’interno del verbale di ritiro della patente (nel caso in cui non abbiate nominato un avvocato di fiducia che sia stato in grado di presentarsi sul posto in tempi brevi per assistervi durante le rilevazioni del tasso alcolemico) potrete fare ricorso e probabilmente vincerlo (vedi questo articolo in merito: si tratta di uno dei pochi frangenti in cui il ricorso può sortire gli effetti sperati): in questo caso consideratevi baciati dalla fortuna, è come se vi avessero dato un’altra opportunità (non sprecatela)!

E’ inutile sottolineare che la scelta dell’avvocato è fondamentale per affrontare un processo penale (come nel nostro caso di guida in stato di ebbrezza): un buon avvocato (la cui parcella può aumentare in proporzione alla sua “bravura”) deve essere sempre presente, attivo (soprattutto con le istituzioni quali Tribunale, Enti Sociali, Ufficio UEPE e le figure coinvolte quali Pubblici Ministeri, Giudici, referenti degli Enti/Associazioni che permettono di far svolgere i LPU etc…) e coinvolto nella situazione. La reattività e l’interesse dell’avvocato possono permettere di accelerare i tempi penali del processo e della sua conseguente risoluzione (magari presentandosi spontaneamente in Tribunale o nelle sedi opportune per richiedere di anticipare azioni che di solito hanno tempi burocratici molto lunghi, come l’emissione dei documenti penali fondamentali quali il Decreto Penale di Condanna).

Per questo motivo spesso può capitare che gli avvocati assegnati d’ufficio, dato il grande numero di clienti che gli vengono assegnati (e che decidono di affrontare il processo penale con loro), non siano molto presenti o “dedicati” al singolo caso: questo si può tradurre in un costo inferiore rispetto ad un avvocato “non di ufficio”, ma anche in un minor coinvolgimento e proattività (e quindi tempi burocratici più dilatati, visto che presumibilmente l’avvocato non anticiperà le azioni da intraprendere, ma anzi aspetterà il loro compimento secondo i tempi standard previsti). Chiaramente questo discorso non sempre è vero ed è possibile che con l’avvocato assegnato d’ufficio vi troviate benissimo, spendiate meno rispetto ad avvocati di fiducia e risolviate tutto in tempi ristretti (data ad esempio la grande esperienza che di solito questi avvocati hanno sul tema di guida in stato di ebbrezza, visto l’elevato numero di casi che gli vengono assegnati d’ufficio).

Nel mio caso ho deciso di farmi rappresentare al mio avvocato di fiducia, e devo dire che ne sono rimasto molto soddisfatto: un consiglio che vi posso dare è quello di essere il più trasparenti possibile con il vostro avvocato e viceversa (spiegategli le cose come sono andate senza tralasciare particolari e tenetelo al corrente di tutto, assicurandovi di ricevere da lui lo stesso trattamento).

Una volta scelto l’avvocato, questo dovrà intraprendere una serie di azioni per poter affrontare il procedimento penale (il più delle volte le svolgerà in autonomia senza che sia necessaria la vostra presenza): sinceramente io non sono a conoscenza di tutte le azioni che devono essere svolte dall’avvocato (non ho studiato legge!), però sicuramente la prima cosa che deve fare è redarre la documentazione necessaria al conferimento dell’incarico professionale (col quale l’avvocato si impegna a difendere il cliente e il cliente garantisce di pagare l’avvocato secondo la parcella pattuita).

Scelta dell'avvocato difensore e altre azioni da intraprendere per affrontare il procedimento penale

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